Si innamora della contact improvisation nel 2011, durante gli studi di antropologia all'università. Da quel momento non ha mai smesso di imparare, praticare e ricercare nel campo del movimento, immergendosi in differenti discipline, con numerosi insegnanti in Europa e Nord-Centro-Sud America. Viaggiare e danzare in diversi contesti culturali è stata una delle esperienze più formative che ha ricevuto. Vive la danza come la più divertente e profonda forma di meditazione che conosca, uno stato di profonda presenza e ascolto radicato nel corpo. Ricerca la morbidezza e l'assenza di sforzo, è interessata alla dimensione più piccola in cui avviene la danza (organi, tessuti, cellule, intenzione), e alle dinamiche che implicano grandi spostamenti e movimenti di peso. Usa la danza come uno strumento per superare i propri limiti nel corpo e nella mente.